Ponte di primavera, le conseguenze del recente aumento del prezzo della benzina in Italia: ha superato i 2,5 euro al litro.
L’allarme per l’inaspettato aumento del prezzo della benzina in Italia è scattato con la quotazione che ha superato i 2,5 euro al litro, sia nelle stazioni di servizio autostradali che in città.
Questa situazione si verifica proprio in vista dei ponti di primavera, un periodo in cui tradizionalmente molti italiani viaggiano. “Non è un mistero che i prezzi dei carburanti siano cresciuti notevolmente nell’ultimo periodo,” segnala Rainews.it, mostrando una media di 1,915 euro per la benzina e 1,812 euro per il gasolio al self-service.
Tuttavia, al servito, i prezzi sono sensibilmente più alti, arrivando a 2,053 euro per la benzina e 1,953 euro per il gasolio.
Il caro-benzina colpisce ancora: gli ultimi dati
In risposta alle crescenti lamentele, il Codacons ha elaborato una “mappa nazionale del caro-benzina“. Le rilevazioni evidenziano come il 12 aprile, sulla tratta autostradale A21 Piacenza-Brescia, il prezzo della benzina servita abbia raggiunto i 2,549 euro al litro.
Anche in località meno centrali, come nella provincia di Benevento, i prezzi hanno superato la soglia di 2,5 euro. Il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha ammesso l’esistenza di: “Alcune decine di distributori che praticano un prezzo più alto nel servito“, ma ha anche indicato la presenza di “migliaia di impianti che vendono a un prezzo inferiore alla media nazionale“.
Il presidente del Codacons, Carlo Rienzi critica questa posizione, affermando: “Il governo dovrebbe tagliare da subito le accise sui carburanti.”
La risposta delle istituzioni
Il peso delle tasse sulla benzina è significativo: per ogni litro acquistato, oltre un euro è costituito da tasse, che rappresentano il 56,4% del prezzo finale. Questo valore è superiore alla media europea, dove le tasse incidono per circa il 52,47% sul prezzo della benzina.
“Analizzando il peso della tassazione, si scopre che iva e accise pesano per il 56,4% sulla benzina e per il 52,4% sul gasolio, con una incidenza più elevata rispetto al resto d’Europa,” spiega il Crc. Con i prezzi attuali, lo Stato italiano incassa quasi 3,2 miliardi di euro al mese dalla tassazione sui carburanti.